La violenza senza senso
La violenza grava come una maledizione sull’umanità e avvelena la vita delle singole persone, delle famiglie, dei gruppi religiosi e politici, dei popoli, delle nazioni e così via (A. Guggenbühl-Craig, Il bene del male)
20 minuti per uccidere Willy Monteiro Duarte.
20 minuti di veleno, odio razziale, esibizione di forza, brutalità e ignoranza.
20 minuti di violenza.
Questa violenza è un atto di potere senza senso, un’azione senza argomentazione né discorso e senza calcolo delle conseguenze.
Questa violenza è ignoranza.
La violenza è ignoranza
Abbiamo un rapporto ambivalente con la violenza, perché se da un lato la disdegniamo, vogliamo raddrizzare le cose e contrastare le ingiustizie, dall’altro viviamo in una cultura nella quale essa non compare tra i 7 peccati capitali.
Ammiriamo situazioni o persone con atteggiamenti fisici e psicologici violenti, elogiamo film dell’orrore, seguiamo affascinati serie tv che parlano di violenza, e gli idoli dei giovani sono persone violente.
L’uomo è un animale e sembra che per questo motivo porti con sé l’ombra archetipica della distruttività.
La natura è portatrice di violenza, tuttavia se la violenza è qualcosa di naturale, la non-violenza è culturale. Da questo punto di vista è evidente che un atto di violenza è un atto di ignoranza.
Conclusioni
Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni (M. L. King)
La violenza è insita nella natura dell’uomo, la non-violenza è insita nella cultura. È per questo che non possiamo rimanere indifferenti di fronte ad un pestaggio di venti minuti.
Dobbiamo renderci conto che se quattro giovani possono arrivare a tanto è sintomo di un profondo elogio all’ignoranza del quale la società è afflitta.
L’ignoranza è un potente veleno che sta distruggendo la nostra società, che distrugge le persone e le famiglie, che causa atti d’odio apparentemente senza senso, atti dei quali dobbiamo essere indignati ma nei confronti dei quali possiamo fare qualcosa: fare cultura.
Concludo citando Hannah Arendt come avvertimento ai tempi che corrono: ciò che più di tutto provoca la violenza è l’ipocrisia.
P.S. CLICCA QUI per leggere Le ombre psicologiche del razzismo in Italia