Introduzione
(l’immagine di copertina è dell’illustratrice Giulia Rosa)
Chi fa godere, gode due volte!
Sembra un mantra e forse lo è, puoi utilizzarlo come verità ultima quando parliamo di Cunnilingus. A parte gli scherzi, sono qui per proporti il mio punto di vista, di chi ci mette la faccia (tra le cosce) e punta dritta la lingua verso la sua strada. Voglio portarti dalla parte di chi lo pratica e mettere in evidenza il fatto che non è sempre la donna a trarne un maggior beneficio.
Non esiste però alcuna teoria psicologica complessa ed artefatta su quello che tra poco ti spiegherò, ma c’è l’evidenza del piacere in quanto atto d’amore tra due partner che non va ricondotto a qualcosa di meramente tecnico e questo perché leccare la fica è un atto poetico.
Hillman, in figure del mito, ci spiega che bisogna parlare in modo esplicito del sesso altrimenti Afrodite potrebbe impazzire e farci impazzire a sua volta. Sarà quindi vero che chi fa godere, gode due volte?
Scopriamolo insieme.
Cos’è il cunnilingus
Il cunnilingus è la mia lingua che egoisticamente fa l’amore con quella parte di te che altrettanto egoisticamente desidera essere nutrita. Presi da un atto fagocitante, attraverso la stimolazione del clitoride è perdersi tra le sue cosce nutrendosi di eros. È praticato sin da tempi antichissimi, forse nasce con il mestiere più antico del mondo e tracce di questa pratica si trovano in antiche raffigurazioni greche e latine, infatti a Pompei il cunnilingus è rappresentato sulle pareti delle terme suburbane della città. Il cunnilingus non è unicamente una pratica eterosessuale, anzi a partire dal 1800 sono cominciate a fiorire sempre più opere pittoriche ritraenti scene di lesbismo, in particolare quella di Édouard-Henri Avril rappresenta una scena lesbica pastorale con Saffo, una delle prime donne lesbiche conosciute del mondo antico, che partecipa all’atto del cunnilingus.
Perché il cunnilingus è un atto egoistico?
Immagina… siamo in due ed ognuno è con le sue voglie che desiderano essere soddisfatte. Da un lato ci sei tu che passivamente godi dell’atto, dall’altra ci sono io che attivamente mi prodigo affinché tu possa goderne a pieno. Qui nasce l’atto egoistico perché c’è la necessità egoica nel godere e far godere l’altro, ma in quest’ultimo caso lo facciamo perché egoisticamente ne godiamo più noi.
Hai capito bene! Far godere la propria compagna fa godere e questo è un gesto estremamente egoistico.
Quand’è che godo di più io?
Quando lascio che si consumi nella passione dell’atto.
Quando aspetta che io prenda l’iniziativa.
Quando ho il dominio della situazione.
Quando è lei a chiedermi di continuare.
Chi fa godere gode due volte!
Se c’è una cosa che stimola l’appetito sessuale è il desiderio di voler far godere la propria compagna, è un piacere che intrisicamente porta con sé quella sensazione di dominio, che però si riflette in un’azione “altruistica” perché ci si dedica al piacere di entrambi. Godo di più perché è un do ut des e questo mi fa sentire profondamente egoista e non sarà di certo un pezzetto di carta igenica a fermarmi.
Sapere che le stai provocando un orgasmo non ha prezzo, giusto?
Sono qui per sostenere la teoria di chi fa godere gode due volte ed è anche semplice spiegarlo perché la prima volta si gode del piacere che l’atto in sé suscita e in seconda battuta (di lingua) perché sentire, odorare e guardare la propria compagna godere infonde un piacere superiore al piacere stesso dell’atto. Adolf Guggenbühl-Craig nella prefazione al libro di Thomas Moore “Il lato oscuro dell’Eros” afferma che le fantasie sessuali individuali e collettive raffigurano simbolicamente la psiche umana e che in queste la mitologia dell’anima umana è vivissima e tocca sia l’anima che il corpo.
Cosa suscita nell’anima dell’essere umano il cunnilingus come fantasia sessuale?
Rispondo con un esempio immaginale: è come esser invitati ad un banchetto degli dei, è mal costume non parteciparvi, per questo è importante che se ne goda, ma che non ci si perda totalmente. È un atto poetico mosso dall’eros di Afrodite, che spinge l’essere umano ad intraprendere un gesto d’amore così egoistico, ma allo stesso tempo altruistico che si manifesta nella comunione di due anime che godono dei loro corpi. Il cunnilingus suscita, in chi lo fa, quella fagocitante sensazione di piacere amplificata dal piacere stesso della propria partner, che ti spinge a continuare sempre più poiché è uno stimolo a cui è difficile porre freni! Per questo chi fa godere, gode due volte.
Conclusioni
Colpisce di più la spada o la lingua? Sulla prima è meglio non metterci bocca e avanzare con la seconda. Il cunnilingus semplicemente è un atto d’amore egoistico, ma anche altruistico per certi versi, a godere siamo entrambi, ma i più fortunati godranno due volte ed è per questo che ti consiglio di praticarlo con la tua partner, perché il cunnilingus è come consumare un aperitivo; hai mai partecipato ad un aperitivo?
P.S. CLICCA QUI per leggere L’orgasmo come esperienza trasformatrice