Orgasmo
L’orgasmo è ricerca.
Cerchiamo noi stessi nell’altro, cerchiamo il piacere, cerchiamo l’altro per scovarlo nella sua intimità, accedervi e abbandonarsi, senza controllo, in una terra comune chiamata sesso.
È più facile parlare fluentemente del sesso che fluire in esso. [A. Lowen, Bioenergetica, p.230]
Questa di Lowen, è una frase che condivido pienamente. Sembra che tutti parlino e facciano sesso liberamente, ma c’è ancora un grande muro che divide il fare sesso e il parlarne, con il fluirne.
Fluire nel sesso significa scorrere con l’altro, calarsi insieme al partner nel mondo delle immagini erotiche condivise.
Giudizi e pregiudizi
Ci sono ancora molti pregiudizi da abbattere per arrivare ad una vita sessuale consapevole, soprattutto relativi all’orgasmo.
Gli americani fanno statistiche per tutto, ed anche in questo caso possono tornarci utile. Secondo la Indiana University, in generale il 91% degli uomini ha dichiarato di aver raggiunto l’orgasmo durante l’ultima relazione sessuale, e il 64% delle donne.
Io ho altri dati. In analisi, almeno il 90 percento delle persone non hanno un orgasmo soddisfacente. Questo vale sia per gli uomini che per le donne. Ci sono donne che in 40 anni di vita non hanno mai provato il piacere dell’orgasmo, e ci sono molti orgasmi maschili che sono “silenti”, o che sono accompagnati da uno scarso piacere.
In questo modo il sesso rischia di essere un mero esercizio fisico, un accoppiamento senza contatto, un toccarsi nella distanza.
Sembra che gli uomini siano alla ricerca della “prestazione”, le donne del “silenzio”.
Come approcciarsi all’orgasmo?
Etimo e definizione
Per rispondere a questa domanda parto dalla definizione di orgasmo: acme dell’eccitamento erotico. Per raggiungere questo punto elevato bisogna percorrere una strada insieme.
Etimologicamente orgasmo significa sono intimamente agitato. Mentre, un significato etimologico che mi interessa molto è la radice sanscrita urg’a yam che significa nutrisco.
La ricerca dell’orgasmo è la ricerca dell’altro e della sua agitata intimità, per nutrirsi a vicenda. L’orgasmo è metafora dell’amore inteso come ricerca dell’intimità dell’altro.
L’orgasmo dovrebbe essere un’esperienza che muove e commuove. [A. Lowen, Bioenergetica, p.217]
Seguendo Alexander Lowen, l’orgasmo è l’acme di un’esperienza che consiste nello scoprirsi e nel cercarsi. Se non c’è questa volontà, non può esserci una vita sessuale appagante.
La domanda che dobbiamo porci è sappiamo andare alla ricerca del partner? Siamo curiosi dei misteri dell’altro?
Oggi, purtroppo, vanno di moda le psicologie individualiste e individuali che non contemplano l’altro. Riducono l’altro ad una mera estensione di me, uno specchio nel quale posso rispecchiarmi, come se l’altro non fosse null’altro che un oggetto che mi è utile per conoscermi.
Sono psicologie ingenue che confondono e letteralizzano l’altro dentro di me con l’altro fuori di me.
Ma non perdiamoci nei meandri perversi di queste psicologie e torniamo a noi. Come andare alla ricerca dell’altro?
Comunicazione
L’esperienza del contatto dei corpi è per certi aspetti più importante e necessaria dell’esperienza del nutrirsi. Le sensazioni tattili, olfattive ed epidermiche, che il corpo della persona amata riesce a trasmetterci, rappresentano delle modalità essenziali per conoscere e amare l’altro in modo profondo. Facendoci strada nella fisicità dell’amato, noi cerchiamo di capire il suo mistero, di svelare i suoi segreti, alzando tutti i veli, l’uno dopo l’altro. [A. Carotenuto, Il gioco delle passioni, p.175]
Come possiamo metterci a contatto con il partner, ovvero metterci in relazione con lui?
Le forme della relazione sono innumerevoli e le modalità di espressione altrettante. La sessualità è una di queste. Una delle più intime. La sessualità è metafora della relazione. Dimmi come fai sesso e ti dirò chi sei e in che tipo di relazione ti trovi. Fare sesso ci mette a nudo.
La sessualità per essere un’esperienza di contatto deve essere accompagnata dalla comunicazione.
La scarsa comunicazione in una coppia si riflette nella sessualità. L’orgasmo senza comunicazione non è un buon orgasmo. Paure, giudizi, sentimenti, rabbie e abitudine uccidono la comunicazione di una coppia. Di conseguenza, tutte queste caratteristiche, uccidono la ricerca del piacere.
La comunicazione è il cardine su cui fondare la ricerca dell’orgasmo. Scoprire le fantasie dell’altro, le perversioni, le paure, le fragilità e le passioni, sono le basi fondamentali per dare senso al contatto corporeo.
Sai quali sono le fantasie del tuo/a compagno/a? Ne hai paura? Lui/lei conosce le tue? Quali sono i suoi intimi segreti? Quali le sue perversioni? Ciò, invece, che non gli piace?
Queste sono solo alcune delle domande per scoprire i segreti e i misteri dell’altro.
Conosci la risposta a queste domande?
Bene, se la risposta è affermativa significa che non stai cercando l’altro. Se invece sono domande ancora aperte, significa che la comunicazione all’interno della coppia è ancora in vita.
No abitudine
Come tutti dovrebbero sapere, a livello di sentimenti e di vissuto non esistono due rapporti sessuali identici. Nessun orgasmo è uguale ad un altro. Le cose e gli avvenimenti sono uguali solo quando l’affettività è assente. Là dove entrano in gioco i sentimenti ogni esperienza è unica. [A. Lowen, Bioenrgetica, p.217]
Ogni volta che facciamo l’amore con un’altra persona è una volta nuova. È un ricominciare da capo, sfogliare le pagine di un nuovo libro. È per questo che l’abitudine uccide la coppia.
Dare per scontato l’altro, dare per scontate le risposte alle nostre domande, significa interrompere la comunicazione e la relazione con la persona amata.
No controllo
Reich si riferiva all’orgasmo come ad un “completo abbandono” all’eccitazione sessuale e all’altro.
Spesso accade che siamo “trattenuti” nel sesso. Ma, essendo il sesso metafora della relazione, significa semplicemente essere “trattenuti” nella relazione stessa.
Abbandonarsi all’altro nella vita quotidiana implica fiducia, sia nelle proprie capacità di guidare l’altro quando si abbandona a noi, sia quando vogliamo lasciarci cadere tra le braccia del partner.
Purtroppo la nostra educazione è votata alle regole, al controllo e all’individualità. Queste caratteristiche influiscono negativamente nelle relazioni che abbiamo con le persone, e in questo caso con il partner.
Conclusioni
Vivere una sessualità autentica significa in ogni caso attraversare un’esperienza trasformatrice che può giungere a renderci irriconoscibili a noi stessi. [A. Carotenuto, Il gioco delle passioni, p.170]
Per avere un orgasmo dobbiamo renderci irriconoscibili, ovvero mettere in mostra qualcosa di non conosciuto, quindi nascosto.
Nel mito, Zeus ed Era si recarono da Tiresia per scoprire se fosse l’uomo o la donna a provare più piacere dall’orgasmo. L’indovino rispose: Se il piacere sessuale si compone di dieci parti, nove vanno alla donna, e una sola all’uomo. A “causa” di questa risposta Tiresia diventò cieco ed indovino.
Leggendo in trasparenza questo mito, quindi dal punto di vista psicologico e non letterale, la ricerca dell’orgasmo e di un significato all’interno della coppia non deve terminare.
Rischiamo di fare la fine di Tiresia: ciechi alle esigenze degli altri e indovini, ovvero come se possedessimo già le risposte che in realtà non abbiamo. Questo mito mette in evidenza l’importanza dell’irriconoscibilità e del mantenimento del mistero.
L’orgasmo è una ricerca continua della persona amata, dei suoi misteri, un domandare e un rispondere: condividere la strada della continua scoperta compartecipata.
Cerchiamo, scopriamo e sfiliamo i veli dell’altro. Entriamo nel suo mistero e nel suo enigma. Solo in questo modo possiamo costruire un percorso condiviso che può condurci all’acme dell’eccitamento erotico.
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