Torna a casa
Oggi leggeremo e ascolteremo testo e musica di Torna a casa, ultima canzone dei Måneskin, facendone una lettura immaginale.
Letteralizzare è l’unica e vera patologia dell’era contemporanea. Quindi, teniamo da parte il letterale ed entriamo psicologicamente nelle note di quest’ultima fatica del gruppo italiano.
Cuffie alle orecchie [CLICCA QUI per ascoltare la canzone], immaginiamo Marlena assieme ai Måneskin.
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Marlena: chi è senza peccato scagli la prima pietra!
Marlena è la protagonista della storia musicale dei Måneskin. È un nome composto, variante di Marilena, derivante da Maria e Maddalena.
Marlena è un nome potente e sacro. Immaginalmente ci riporta a Maria Maddalena, la donna peccatrice che porta Cristo ad affermare: chi è senza peccato scagli la prima pietra! La storia di Torna a casa è quindi un’esortazione rivolta alla nostra parte peccatrice a tornare a casa.
Quando ci sentiamo sbagliati, quando crediamo di aver errato, e di aver peccato – provando il senso di colpa -, cerchiamo di respingere la nostra parte Marlena, per allontanarla dalla nostra vita. Facendo così, però, ci ritroviamo soli nella nostra ormai fredda città interiore.
Anche nel videoclip si può vedere una Marlena giudicata e malconcia, in stampelle, che cerca di tornare in una casa maestosa, ma ormai vuota e fredda.
Cammino per la mia città
Ed il vento soffia forte
Mi son lasciato tutto indietro e il sole all’orizzonte
Vedo le case, da lontano, hanno chiuso le porte
Ma per fortuna ho la sua mano e le sue guance rosse
Lei mi ha raccolto da per terra coperto di spine
Coi morsi di mille serpenti fermo per le spire
Non ha ascoltato quei bastardi e il loro maledire
Con uno sguardo mi ha convinto a prendere e partire
Che questo è un viaggio che nessuno prima d’ora ha fatto
Alice, le sue meraviglie e il Cappellaio Matto
Cammineremo per ‘sta strada e non sarò mai stanco
Fino a che il tempo porterà sui tuoi capelli il bianco
Che mi è rimasto un foglio in mano e mezza sigaretta
Restiamo un po’ di tempo ancora, tanto non c’è fretta
Che c’ho una frase scritta in testa ma non l’ho mai detta
Perché la vita, senza te, non può essere perfetta
In questa canzone sono presenti diversi simboli cristiani, come le spine e i serpenti, sempre legati al peccato. Marlena ci riporta al peccato e allo sbaglio.
Quando sbagliamo cerchiamo di rinnegare la nostra parte peccatrice, tuttavia una vita senza peccato, “senza te, non può essere perfetta”.
Il viaggio per recuperare Marlena la peccatrice è necessario per dare senso alla propria vita. Secondo lo psicologo svizzero C.G. Jung, infatti, il peccato è necessario per raggiungere la propria totalità.
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che ho paura di sparire
Senza Marlena il rischio è di sparire, di smettere di vivere, di rimanere nel freddo psicotico dell’assenza di sentimenti.
Come diceva Freud: Il prezzo del progresso della civiltà si paga con la riduzione della felicità, dovuta all’intensificarsi del senso di colpa.
È così facile giudicare le colpe altrui che diventa estremamente pericoloso giudicare automaticamente i propri peccati. Tuttavia i peccati non vanno giudicati, almeno non nel senso comune del termine. I peccati vanno vissuti. Sono una parte di noi con la quale dobbiamo entrare in comunicazione per poter andare oltre, verso le vette delle montagne.
E il cielo piano piano qua diventa trasparente
Il sole illumina le debolezze della gente
Una lacrima salata bagna la mia guancia mentre
Lei con la mano mi accarezza in viso dolcemente
Col sangue sulle mani scalerò tutte le vette
Voglio arrivare dove l’occhio umano si interrompe
Per imparare a perdonare tutte le mie colpe
Perché anche gli angeli, a volte, han paura della morte
Che mi è rimasto un foglio in mano e mezza sigaretta
Corriamo via da chi c’ha troppa sete di vendetta
Da questa Terra ferma perché ormai la sento stretta
Ieri ero quiete perché oggi sarò la tempesta
Prima di te ero solo un pazzo, ora lascia che ti racconti
Avevo una giacca sgualcita e portavo tagli sui polsi
Oggi mi sento benedetto e non trovo niente da aggiungere
Questa città si affaccerà quando ci vedrà giungere
Ero in bilico tra l’essere vittima, essere giudice
Era un brivido che porta la luce dentro le tenebre
E ti libera da queste catene splendenti, lucide
Ed il dubbio o no, se fossero morti oppure rinascite
Se Marlena torna a casa posso sentirmi benedetto, libero dalla giacche sgualcite [simboli delle regole obsolete] e dalle catene dei giudizi contemporanei.
Una volta compiuto un peccato ci troviamo in bilico tra l’essere vittima e l’essere giudice. Che fare? Giudicare il peccato o perdonarlo?
I Måneskin ci offrono questa risposta psicologica e immaginale: far tornare a casa Marlena, senza rinnegare il peccato o perdonarlo.
Le persone possono dire di essere dei grandi peccatori: siamo stati educati all’idea della gioia del cielo concessa ai peccatori pentiti, e siamo stati allevati a pensare che, se ci si pente, si è dei bravi ragazzi. È una cosa che fa venire i brividi. [C. G. Jung, Analisi dei sogni, p. 321]
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Interessante lettura tesa all’integrazione di parti del sistema persona.
I Maneskin hanno affermato già in diverse interviste che Marlena è la vena artistica, ma se al posto del peccato ci mettiamo la vena artistica l’analisi fatta risulta ancora migliore.
Inoltre se all’inzio dell’analisi viene descritto il nome Marlena come un misto di Maria e Maddalena perché alla fine viene definita “Marlena la peccatrice”?
Infine se vari versi vengono spiegati, altri che confuterebbero la tesi vengono ignorati, come ad esempio i “tagli sui polsi”.
Interessante comunque l’analisi del testo e soprattutto del video.
Ciao Cristina, hai colto il punto. Questa non è l’analisi delle interviste dei Maneskin, ma dell’archetipo che Marlena che porta con sé. Maria Maddalena è la “donna del peccato” a livello storico, religioso e archetipico, quindi Marlena è la peccatrice. I Maneskin potrebbero non essere consapevoli, come è giusto che sia, di questo significato immaginale e psicologico.
Inoltre è importante capire che in psicologia un significato non esclude l’altro, vivono insieme.
Ogni verso amplifica l’analisi del peccato. Alcuni sono stati volutamente omessi, altrimenti avremmo scritto un trattato sulla canzone e non un articolo amplificativo sull’argomento. In breve, non ho riportato l’analisi di tutti i versi per questioni di spazio.
Proprio il pezzo sul taglio dei polsi è molto interessante infatti sottolinea il fatto che senza Marlena, quindi senza il peccato, la vita non ha senso. Solo dopo il ritorno di Marlena ci si sente “benedetti”.
Penso, lettura giusta, ma etica sbagliata. E le persone danneggiate dai nostri peccati dove sono?
Ciao Luisa. Hai aperto un altro grande argomento: il giudizio del peccato. Chissà, forse ne scriveremo un articolo.
Mi stai chiedendo: come giudicare gli errori dell’altro?
Giudicare non è compito della psicologia, ma di certo potremmo “analizzarli”.
A presto
Un’analisi interessante che condivido pienamente. Perciò le faccio i miei complimenti.
Anche io avevo attribuito al testo la figura di Maria Maddalena. Probabilmente gli stessi artisti hanno inteso la stessa cosa poiché all’inizio del video c’è una statua che tiene tra le mani un vaso di alabastro.
Ciao Elisabetta, ti ringrazio per i complimenti. Concordo con l’analisi della statua che è presente nei momenti iniziali del video.
Questa canzone mi appartiene… sono andata via di casa lasciando i miei figli con il papà.. togliendo ogni traccia di me .. Mi sono persa non riuscendo a trovare me stessa ne il giusto cammino…. Un giorno mia sorella riesce a trovarmi ,Mi fa sentire questa canzone .. dicendo ascoltala e per te e tutta per te ! Io appoggio il telefono all’orecchio e che dire partono le lacrime …. E per me ??! Passano i gg e io la sento più spesso.. poco dopo decido di tornare a casa e prendere in mano nuovamente la mia vita …. una canzone con un grande senso logico di vita! Grazie anche Se involontariamente… Ma marlena (cioè io) Sono tornata a casa ♡
Grazie, un commento ragionato ai testi delle canzoni odierne ci aiuta moltissimo.
Se posso avanzare una richiesta, le chiederei un’analisi del testo di Anastasio ‘Giudizio Univeesale’. Il senso che ne intuisco mi fa star molto male, ma magari sono io che traviso il significato.
ciao Samuel, grazie mille. Eccolo qui https://www.animafaarte.it/la-fine-del-mondo-anastasio-e-la-resistenza-psicologica-al-cambiamento/
interessante commento, interpretazione ad una bellissima canzone e video.
però credo che pentirsi di errori che fanno danni a sè ad altri al pianeta specie se gravi sia corretto. o almeno capire l’errore e possibilmente imparare da esso e non perseverare (molto difficile).
un commento in tema anche sopra. risponde non giudicare l’altro. ok. neanche noi stessi? ok l’amore vince su tutto o dovrebbe, almeno alla lunga, ma buonismo giustificazionismo troppo permissivismo così sono dietro l’angolo e possono portare a perdersi. i gradi di libertà non sono infiniti, non tutti i limiti sono da valicare non per tutti ed esistono leggi chimiche fisiche biologiche spirituali imprescindibili. cosmo dal caos, vita morte vita. scusate la mancanza di virgole