La sfida psicologica di amarsi e di amare in tempi di emergenza
Pensare che non l’ho, sentire che l’ho perduta.
Sentire la notte immensa, più immensa senza di lei
(Pablo Neruda)
Il mondo che ci circonda è stato messo a distanza di almeno un metro. Anche l’amore. La nostra normalità è cambiata: è inutile girarci intorno. E un po’ tutti ci troviamo in una condizione simile a un trasloco. Un trasloco che ci porterà in una casa nuova di cui abbiamo poche informazioni. Ma intanto possiamo preparare gli scatoloni. Possiamo prepararci al trasloco, a questo ennesimo drastico cambiamento, riempiendo i nostri scatoloni. Riordiniamo i nostri pensieri, i nostri ricordi e tutto ciò che per noi è normale o quotidiano. Li riordiniamo così da averli pronti a essere usati di nuovo, anche se in un’altra casa. E anche se la nostra normalità è stata cambiata per almeno due settimane, la nostra mente e la nostra anima sono già pronte per adattarsi, anche se non ce ne accorgiamo consapevolmente. E la prima sfera che si adatterà, che è già pronta ad adattarsi, è e sarà l’amore.
Per interrogarci sull’amore ai tempi del Covid19, guarderemo a Chagall e al suo Compleanno.
L’amore di Chagall
Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano” (Paulo Coelho)
Chagall in questa opera racconta l’amore senza confini per sua moglie. Ci dice che quando c’è lei tutto il mondo è perfetto. Ed è talmente perfetto che l’uomo può diventare imperfetto, innaturale, pur di raccontare un’emozione così perfetta. Sì, perché i due personaggi sembrano volare, non sono ancorati al terreno. Ogni altro dettaglio è naturale, perfetto. Tutto tranne gli innamorati. Perché l’amore, quello vero, quello che non riesce a tenerci fermi, non conosce normalità. E Chagall lo illustra in un modo onirico e al contempo realistico. Forse solo chi non ha mai sentito la sensazione, il tocco dell’amore, solo chi si trova in questa condizione faticherà a capire il quadro di Chagall e quanto ciò che vi è rappresentato racconta la nostra capacità di amare, ai tempi di un’emergenza sanitaria globale. Nei momenti di trasloco, nei momenti in cui il mondo è contemporaneamente immobile e pieno di movimenti sconvolgenti, è proprio lì che l’uomo cerca di tenersi saldamente ad alcuni appigli. A costo di sentirsi un apolide, disorientato ed assetato di certezze.
Ancora una volta voglio mettere in discussione l’opportunità di avere certezze dall’esterno di noi. Le vere certezze sono e restano quelle che vivono dentro di noi. Sono il rapporto con la nostra Ombra. Un rapporto che, conflittuale o meno, è in grado di caratterizzarci, di raccontarci. Sono convinta che Chagall ha saputo proprio raccontarci l’amore e le sue radici nell’Ombra.
Siamo tutti sottoposti alla limitazione degli spostamenti. A ognuno di noi è stato chiesto e ordinato di limitare i contatti sociali al solo nucleo famigliare convivente. Ed è banale dirlo, ma un ordine del genere ovviamente va ad attaccare ed intaccare il nostro modo abituale di amare.
Vale per i fidanzati, che non convivendo sono costretti a non incontrarsi fisicamente. Vale per chi è abituato a vivere l’amore come un’interruzione della routine. Vale per gli amanti. Vale per chi vive nel poliamore (CLICCA QUI per leggere l’articolo sul Poliamore). Vale anche per le coppie stabili o apparentemente tali, che vivono insieme. Ma l’amore, oltre a costituirsi come emozione di interazione di coppia, vive, senza ombra di dubbio, come interazione interiore. L’amore è un dialogo continuo con la nostra anima e con la nostra ombra. Dialogo che, a sua volta, può essere reso più o meno facile attraverso il rapporto che c’è con l’altro. Questo assioma (l’amore è un dialogo continuo con la nostra anima e con la nostra ombra) non può essere messo in discussione da un’emergenza.
Nessuno può riuscire nell’intento di chiudere la comunicazione e il contatto di noi con noi stessi. Perciò non ci viene tolta l’opportunità di amare e, perché no, di fare l’amore attraverso la nostra anima… se da soli con noi stessi o con uno o più partner, beh, fa poca differenza.
E allora come vivere l’amore sotto una nuova regola di “normalità”?
Vivere l’amore in quarantena
L’amore non si manifesta col desiderio di fare l’amore (desiderio che si applica a una quantità infinita di donne) ma col desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica ad un’unica donna.
(Milan Kundera)
Partiamo dalla prima necessità: interrogarsi. Chiedetevi se l’amore o gli amori che vivete sono abbastanza grandi da poter riempire la solitudine sociale che ci è stata imposta. Qualsiasi sia la risposta, se già riuscirete a interrogarvi in profondità, avrete già restaurato il vostro mondo d’amore, anche se isolati dal mondo esterno.
Se il vostro amore ha bisogno di fisicità e questa vi è impedita dall’emergenza, vi do un piccolo suggerimento. Respirate, chiudete gli occhi e fatevi guidare dalla voce e dalle parole dal partner che vi è distante. Vi consiglio di andare a cercare il pezzo sul sexting (CLICCA QUI per leggerlo) che è uscito su questa Rivista. Avrete la prova che non tutto ciò che ci regala la tecnologia è così dannoso. Fatevi guidare dalle parole di chi amate (o di chi vorreste amare…). E vi accorgerete che la radice dell’amore è aprirsi, alleggerire i confini della propria anima per mettersi in connessione con l’altro. E se sarete fortunati, riuscirete a scoprire un dono di pochi: fare l’amore con l’anima. In questo modo la distanza potrebbe diventare un “semplice” gioco erotico o la forza per far evolvere il vostro amore a un rapporto radicale.
Allo stesso modo, per chi convive con il proprio partner (da soli o con la propria famiglia), siete davanti alla sfida di ridisegnare il tempo dell’amore. Date spazio ai vostri desideri d’amore, qualsiasi colore abbiano. Se avete desiderio di spazi di libertà vitale, chiedeteli. Concedetevi il tempo per far correre il vostro Puer. Cantate sotto la doccia, fermatevi a sognare sul vostro balcone, ballate, cantate, fissate il vuoto…fate qualcosa per difendere la vostra solitudine. E se ci riuscirete, se vi ricaverete del tempo per voi, riuscirete a fare lo stesso per il rapporto con il vostro partner. Concedetevi dei tempi per essere soli con i vostri pensieri di coppia. Fantasticate. E avrete così l’opportunità di evolvervi ed evolvere il vostro rapporto. Fate l’amore in modo più colorato del solito. Fate un po’ gli amanti, magari per nascondersi da occhi e orecchie indiscrete della famiglia.
E se non avete la fortuna di avere una persona da amare? Se un partner non c’è nella vostra vita o se quello che avete non è il vostro amore? Se vi trovate a desiderare un altro partner? Beh, voi siete nella condizione di sfida più profonda. Perché il cosmo sta sfidando radicalmente la vostra anima. E, forse, le vostre contraddizioni. A voi più che un suggerimento mi sento di dare un augurio. L’augurio che la vostra anima abbia finalmente il tempo per esplodere e per darvi il coraggio di ammettere che ci sono tante contraddizioni e altrettante soluzioni. Non si è mai abbastanza vecchi o abbastanza stanchi per comprendere che l’anima non ha età.
Conclusioni
L’amore non dà nulla fuorché sé stesso
e non coglie nulla se non da sé stesso.
L’amore non possiede,
né vorrebbe essere posseduto
poiché l’amore basta all’amore”
(Khalil Gibran)
Ci sono elementi della nostra esistenza che non possono essere messe in quarantena. Possiamo impiegare tutto il nostro impegno, ma non potremo chiuderle. L’amore, il nostro desiderio di amare, la nostra capacità di amare, sono tutte realtà psicologiche che, seppur risentendo fortemente delle variabili esterne, ci caratterizzano così profondamente da essere dirompenti. E quando la loro espressione sembra condizionata o limitata o amplificata dal caos, ecco che ci troviamo di fronte a un’opportunità distruttiva e costruttiva allo stesso tempo.
In ogni caso, amate innanzitutto voi stessi e le vostre contraddizioni. Approfittate di questo tempo dilatato e immobile per guardarvi nell’anima, scoprire i vostri limiti e le vostre possibilità. E fate l’amore, con voi stessi e con la vostra anima. Il partner è un aiuto, ma non è indispensabile per imparare a fare l’amore con la propria anima.