La scopamicizia vs Eros
L’uomo moderno fa fatica ad ammettere che all’interno della psiche esistono delle forze assolutamente indipendenti. (A. Guggenbühl-Craig, Il bene del male, p.143)
Per questo motivo l’uomo cerca in ogni modo di imprigionare o razionalizzare le forze indipendenti che ci possiedono. Una delle forze indipendenti che ci rapisce è Eros, dio della Relazione.
La scopamicizia è una delle fatiche con la quale l’essere umano cerca di ammaestrare Eros… inutilmente. Separare il sesso da una qualsiasi forma di relazione affettiva è impossibile, abbiamo bisogno di una sorta di schizofrenia di fondo della quale non tutti siamo capaci.
La scopamicizia fonda sé stessa su una serie di regole che tentano di tenerci lontani dall’altro.
In che modo? Per rispondere a questa domanda procediamo con ordine analizzando la sessualità, l’amicizia e il termine scopare, al fine di capire perché convivono tutte insieme nella stessa parola.
La sessualità e il Basilisco
Secondo Guggenbühl-Craig il simbolo del sesso è il Basilisco: Il basilisco è la miglior rappresentazione della sessualità lussuriosa in cui mi sia mai imbattuto. In sintesi, lo psicologo svizzero, afferma che la sessualità non può essere domata. Cercare di accostarla all’amicizia è un altro modo di domarla, equivalente alle regole moralistiche o religiose che nel corso dei secoli hanno cercato di incatenare il basilisco con scarsi risultati.
Il basilisco non può essere addomesticato ed è un animale pericoloso. Il suo fiato può uccidere. E questa, ad esempio, è una delle ragioni per cui tutto il parlare che si fa sulla coppia aperta risulta assai problematico, così come quello su di una sessualità libera, naturale, spensierata. Con il basilisco si può giocare tranquillamente, ma facendo molta attenzione. Ci regala le cose più belle e meravigliose, ma anche quelle più pericolose. (A. Guggenbühl-Craig, Il bene del male, p. 145)
Vivere a pieno la sessualità ci può regalare momenti meravigliosi, ma dobbiamo stare attenti perché con la stessa potenza può condurci in un baratro distruttivo.
L’Amicizia
L’amicizia regola la sessualità: se siamo amici non siamo amanti. L’amicizia però, come sappiamo, è un cavallo di Troia delle relazioni. Infatti l’etimologia di amico significa Io ti amo. L’amicizia è una forma regolata di amore che si può declinare in forme e modi diversi.
Accostare la sessualità all’amicizia significa cercare di allontanarsi dall’altro con delle regole, tenendo lontano il mettersi in gioco tipico di una relazione d’amore.
Scopare
Perché usiamo proprio la parola scopare per descrivere l’atto sessuale? Scopare è un modo di dire metaforico che si riferisce all’organo sessuale maschile come scopa e all’organo sessuale femminile come un buco da pulire.
L’etimologia di scopare deriva, per vie traverse, dal simbolo del peduncolo dal quale pendono gli acini dell’uva. Lo scopare evoca nella nostra storia il dio greco Dioniso e la sua uva.
L’energia sessuale dionisiaca è potente, eccessiva, e perciò ha il potere di sconvolgerci, di rinnovare le nostre energie saziandoci di sensazioni, facendoci bere e mangiare alle radici stesse della vita. Ma è anche pericolosa, perché proprio la forza del desiderio può farci perdere il contatto con l’altra persona. Ci si è completamente identificati con l’intensità, con l’eccesso e, per una specie di inflazione, di amplificazione della trance sessuale, si perde di vista la relazione umana o l’umanità del partner. (G. Paris, Hermes e Dioniso, p.108)
Pertanto anche la parola Scopare ci indica il rischio di una lontananza dall’altro. Ma non è finita qui.
Scopriamo ora quali sono, in genere, le regole di una scopamicizia.
Le regole di una scopamicizia
Le regole principali di una scopamicizia sono in sintesi le seguenti:
Lontananza. La scopamicizia non deve essere una relazione vicina, non ci devono essere attenzioni, non è necessario il corteggiamento, deve essere una relazione segreta che non viene vissuta alla luce del giorno e non bisogna parlare dei propri problemi personali.
Nessuna aspettativa. Da un trombamico non bisogna aspettarsi nulla, nulla di dolce, di profondo, nessuna fedeltà, nessun problema. La scopamicizia è bella finché dura poco.
Sincerità. Questo tipo di relazione dovrebbe giocarsi a viso aperto, senza bugie, dicendosi apertamente tutto ciò che c’è da dirsi.
Sessualità. Ovviamente la trombamicizia è una relazione che si fonda sul sesso, pertanto bisogna osare, sperimentare, fare sesso sicuro perché il fine non è procreare ma provare ogni fantasia erotica che venga in mente.
Le regole sono un tentativo di governare la nostra barca nel maremoto delle passioni che viviamo con l’altro. Più regole abbiamo, più ci teniamo lontani dall’altro, più dettami ci imponiamo in una relazione, più evitiamo il contatto con l’altro.
Conclusioni
Tutto ciò che riguarda la scopamicizia mi sembra un tentativo di stare lontano dall’altro, una sorta di masturbazione di coppia. Per essere trombamici bisogna rimanere lontani, non avere aspettative, ed essere sinceri l’uno con l’altro per non essere “traditi”.
La scopamicizia è una manifestazione della paura dell’altro, delle relazioni, un vano tentativo di tenere lontano l’altro dalla nostra vita. Le motivazioni possono essere diverse, ma il sentimento è comune: abbiamo paura di metterci in gioco con l’altro rischiando noi stessi. Se come dice Aldo Carotenuto ogni amante rappresenta la malattia dell’altro, uno scopamico rappresenta il modo in cui ci teniamo lontani dall’altro.
Siamo esploratori di relazioni, senza la mediazione della relazione non può esserci un contatto che ci permetta di vivere la sessualità nel pieno delle sue potenzialità dionisiache. La scopamicizia è una messa in scena di un elenco di regole che servono a tenerci lontani dall’altro per non correre il rischio di mettere in gioco noi stessi.
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