La sindrome di Pollyanna ai tempi di una pandemia
Potete immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà. (Walt Disney)
Avete notato che è stato lanciato un canale streaming dedicato alla Disney? Un canale a cui grandi e meno grandi possono ora accedere per ritrovare il profumo e l’atmosfera dei weekend da bambini. Un canale dedicato a quel mondo disegnato con i colori della magia, quei colori che hanno fatto credere che tutto è possibile. Poco importa se un film o un cartone sono stati prodotti decenni fa. D’altronde, molti di noi sentono il peso degli anni che passano…perché questo dovrebbe avere un peso anche sulla magia della Disney? Riflettevo che il lancio di questo canale proprio nel pieno dell’emergenza Covid-19 è una sincronicità che vale la pena approfondire. Soprattutto attraverso un film Disney, tratto da un libro: Il segreto di Pollyanna. Un titolo che dà anche il nome a una caratteristica psicologica di alcuni. Scopriamo insieme la sincronicità del Covid-19 e del lancio in Italia di uno streaming targato Disney
Il lato positivo
Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell’alleanza tra me e la terra
(Genesi, 9, 13)
“Andrà tutto bene” è un mantra che ci siamo ripetuti quasi compulsivamente nelle ultime settimane. Le nostre case, i balconi delle nostre città si sono riempiti di arcobaleni e di questa frase: andrà tutto bene. E in molti si sono aggrappati a questa speranza, a quell’arcobaleno, che da simbolo di bambini è diventato un simbolo per gli adulti. A volte, quando tutto intorno a noi sembra diventare buio, tutti ci sentiamo un po’ bambini. Bambini che hanno bisogno di protezione. Bambini che hanno bisogno di magia. La magia dei film di Harry Potter in prima serata per settimana. La magia del male che viene sconfitto dal bene. Quella magia che troppo spesso lasciamo nascosta nei cassetti di casa quando siamo immersi nella nostra routine.
Non sempre il male può essere sconfitto. Soprattutto se siamo relegati nella mente razionale, nelle scelte pesate. Il male, tutto ciò che per noi è brutto o faticoso o pesante sembra schiacciarci nella nostra normalità. Scadenze, impegni, compiti tutto sembra chiudere il nostro accesso alla luce. E poi arrivano gli imprevisti, le crisi globali, i cambiamenti radicali. Un’onda che non possiamo arginare. Vi ricordate la prima volta che siete entrati in acqua? Sembrava impossibile restare a galla. Il mare, la piscina, un lago…tutto sembrava così minaccioso. Un universo di acqua in cui non c’è ossigeno per noi, in cui sembrava impossibile non affogare. Eppure, con l’aiuto di un salvagente, di braccioli o con l’aiuto di qualcuno, abbiamo scoperto che si può galleggiare, si può restare a galla. E c’è chi impara a nuotare, a tuffarsi, a fare immersioni…Si scopre che il mare, una piscina, un lago possono essere luoghi in cui c’è spazio per la nostra umanità. Ma bisogna avere la meraviglia dei bambini.
Siamo ancora a galla. È a galla il nostro sistema sanitario. È a galla (anche se tremendamente affaticata) la nostra economia. È a galla la nostra voglia di essere padroni delle nostre vite.
Pollyanna
Sig. Pen(der)gast: Non è vero, tu non sai cos’è un prisma, di’ la verità.
Pollyanna: Fa un arcobaleno sulla parete! Non è meraviglioso?
Sig. Pen(der)gast: Ma quando il sole tramonterà non lo farà più, perciò smettila di meravigliarti!
Pollyanna: Certo, ma lo farà di nuovo domani quando il sole tornerà a sorgere! (Dal film “Il segreto di Pollyanna)
Nel film Disney, una bambina orfana entra in una nuova città. La città di una zia ricca, potente e “incapace di amare”. Una bambina sfortunata, con abiti e carattere inadeguati a quell’ambiente e alle aspettative che tutti avevano su di lei. E questa bambina fa un gioco: il gioco della felicità. Un gioco che ha una sola regola: cercare il lato positivo, dovunque.
La protagonista cade da un albero e sa che non può più usare le gambe. Il suo gioco sembra diventato assurdo, inutile. Ma è un film Disney…e un lieto fine ci deve pur sempre essere.
Ma nella realtà, avrebbe senso cercare sempre un lato positivo? Vedere il bene a tutti i costi anche nel buio più cupo, potrebbe aiutarci in qualche modo?
Razionalmente, chiunque direbbe no. Ognuno di noi ha sentito su di sé almeno una volta quanto può far male abbassare la guardia ed essere feriti per questo. E ognuno di noi ha sperimentato che la vita non è un film della Disney, perché il lieto fine è un lusso che sperimentiamo raramente.
Secondo me, c’è una differenza ancora più importante tra la realtà umana e la fantasia dei film per bambini. Il male e il bene, l’oscurità e la luce sembrano essere entità opposte e antagoniste. La luce e i colori corrispondono al bene; il buio e i colori dell’ombra sono il male. Non potrebbe esistere una menzogna più grande.
Colori e ombre sono sfumature dello stesso prisma. Sono caratteristiche irrinunciabili della stessa entità. Ne “Il segreto di Pollyanna” l’arcobaleno artificiale, quello creato da prismi di vetro che riflettono la luce del sole, ha una funzione salvifica. Attraverso l’arcobaleno, persone chiuse nella loro infelicità trovano la strada per sentirsi felici, liberati dalle loro catene di tristezza. Nella realtà, l’arcobaleno non esiste se non attraverso la coesistenza di pioggia e sole. Un fenomeno su cui vale la pena riflettere.
Dopo la pioggia torna l’arcobaleno?
“Il contadino piange quando c’è il sole e ride quando piove”. Un detto sul “senso della vita”. Ancora una volta, un detto che crea una dicotomia, anche se rovesciata. Ma è una massima che mette in risalto la simbiosi che c’è tra questi fenomeni. Una simbiosi che, a sua volta, risponde alla nostra domanda: ha senso cercare sempre un lato positivo?
La risposta è che non esiste un solo lato da cercare. Soprattutto perché cercare sempre e solo il bene significa non capire le potenzialità del cosiddetto “male”. Non esiste un solo lato nelle nostre vite. E le nostre vite non esisterebbero se togliessimo anche una sola sfaccettatura. È una pericolosa utopia quella di eliminare tutto ciò che non ci piace.
Permettetemi un esempio sul perdurare del Covid19 nelle nostre vite. Sappiamo tutti che questo virus è un male, è tremendamente pericoloso. E sappiamo bene che può uccidere. E ancora più diffusamente sappiamo che la gestione di questo virus ci ha fatto cambiare stile di vita. Allo stesso modo, purtroppo, sappiamo che ad oggi non abbiamo strumenti individuali per sconfiggerlo. Ora, Pollyanna cercherebbe il lato positivo, ci sbatterebbe in faccia quell’”andrà tutto bene”. E sarebbe un film della Disney. Ma non sarebbe sufficiente. Né per le conseguenze fisiche e tantomeno per quelle psicologiche. Trascurare il lato negativo e pericoloso, ci priverebbe non solo delle nostre difese fisiche. Ci priverebbe del nostro essere possessori delle nostre emozioni, dalla paura alla voglia di uscire dalla quarantena. Ci priverebbe della nostra umanità, del nostro essere umani nel caos. E allora sì che la pandemia avrebbe vinto.
Conclusioni
Le favole non insegnano ai bambini che i mostri esistono. Questo lo sanno già.
Le favole insegnano ai bambini che i mostri possono essere sconfitti. (Richard Keith Chesterton)
I mostri possono essere sconfitti. Ecco il senso della Disney. Ecco la sincronicità del lancio di questo nuovo servizio di streaming e di una pandemia. Ecco il senso vero di Pollyanna. Il male, ciò che per noi è brutto, tutto ciò che ci fa soffrire…tutto questo esiste: è inutile negarlo. Esiste e non possiamo né possiamo sperare di cancellarlo. Ma possiamo usare tutto questo. Possiamo diventare tutti alchimisti dell’anima e vivere l’oscurità per far arrivare l’alba. Possiamo aspettare la pioggia per cercare l’arcobaleno. E possiamo usare l’arcobaleno per capire che anche il buio può essere riempito della nostra luce.