La vita dopo il Coronaviurs?
La pandemia ci ha inchiodato nel tanto agognato qui ed ora, ma in un modo che non ci aspettavamo, togliendoci le prospettive per il futuro e facendoci sprofondare in un periodo di Chaos interiore e sociale.
“Grazie” alla pandemia abbiamo scoperto i lati negativi del mito dell’hic et nunc che tanto andava di moda fino a poche settimane fa. Il concetto del qui ed ora, deturpato e umiliato dalla cultura pop, è stato di fatto distrutto dal lockdown che ha fatto migrare la nostra attenzione sul futuro.
Pensare al domani era diventato quasi un tabù. Solo un piccolo gruppo elitario di ansiosi poteva permettersi il lusso di pensare al futuro, infatti fino ad un mesetto fa la società era ancorata al culto del presente e al mito del passato traumatico. Carpe diem, cogli l’attimo, vivi la libertà, non ci pensare, sii consapevole, e altre amenità del genere hanno inquinato e distorto il senso del presente.
Tuttavia ora siamo rivolti con lo sguardo verso l’avvenire, e vengo inondato da domande di questo tipo: cosa accadrà domani?
Il qui e ora
Stiamo imparando ad osservare ed immaginare il futuro, con speranza, preoccupazione, gioie e dolori.
Il presente è troppo traumatico, pertanto rivolgiamo lo sguardo altrove. Rifuggiamo l’hic et nunc perché lo troviamo immerso nel Chaos emotivo, sociale ed individuale.
Questo Chaos è frutto di svariate, e più o meno fantasiose, teorie sul virus, terrorismo mediatico, stati emotivi esacerbati, e convinzioni personali.
Gli archetipi della pandemia
5g, complotti, armi batteriologiche, la natura che ci punisce,…
Le teorie sulla pandemia del Covid-19 assomigliano molto al neoplatonismo, ovvero invochiamo una forza “divina”, “soprannaturale”, o invisibile emanata da un nucleo divino, che ci sta punendo.
Ad esempio, nel caso del 5g, esso ci punisce perché abbiamo inflazionato la tecnologia; i complotti puniscono la nostra ingenuità; la natura punisce la nostra incuria del mondo.
Insomma ogni teoria causalista sulla pandemia invoca una colpa, e la nostra cultura sguazza nei sensi di colpa, come se potessero in qualche modo mettere ordine al Chaos del presente.
Dio adirato
Per ordinare il Chaos invochiamo, perciò, una forza divina o un’entità superiore che è adirata contro noi esseri umani e ci sta punendo nel qui ed ora.
Anche le teorie scientifiche ovviamente hanno la stessa modalità di pensiero. Il virus, si è diffuso perché siamo stati cattivi: non abbiamo emanato un lockdown nei tempi giusti, non ci siamo lavati abbastanza le mani, non abbiamo portato le mascherine, etc…
“Assieme a quello del Dio adirato, nei resoconti medievali di epidemie e pestilenze c’è un altro tema comune e altrettanto vario: quello che vede nel morbo un’arma divina.” (E.Thacker, Tra le ceneri di questo pianeta, p.120)
In particolare, la pandemia è un’arma che serve a mettere ordine al Chaos del mondo.
Zeus si vendica del disordine procurato da Prometeo, l’Iliade comincia con un Apollo adirato, il Dio Cristiano è abilissimo nel scagliare epidemie e punizioni di tutti i generi contro la colpa di noi poveri esseri umani per obbligarci a tornare nella legge-del-padre.
La vita contro la vita: il mito di Chaos
Pochi hanno pensato al virus come una banalissima lotta della vita contro la vita. Natura insomma. Nulla di punitivo.
Tuttavia le numerose teorie causalistiche fanno sprofondare il nostro qui e ora in un momento di totale Chaos, ed è proprio all’interno di una dinamica caotica che si sente il bisogno di controllarsi e controllare, ovvero di instaurare un controllo sociale.
Se non sono gli dèi che riescono a metterci in ordine, ci penserà il padre-stato ad ordinare il Chaos sociale venutosi a creare.
Tuttavia Chaos, in principio, non era disordine. Era il principio di tutto e, etimologicamente, ha il significato di Spazio aperto, Spazio beante, voragine, apertura, fenditura, ma anche abisso, tenebrosità e oscurità.
Questi sono i due aspetti archetipici della Pandemia: da un lato è un’opportunità, uno spazio aperto, dall’altro è una voragine, un abisso pieno di tenebre e oscurità.
Ritorno al futuro
Il presente fatto di Chaos può produrre due effetti immediati: buttarci nelle calde e nostalgiche braccia di un passato traumatico oppure fuggire verso un futuro anisogeno.
Pertanto il mito dell’Hic et nunc, del qui e ora, si sta sgretolando sotto i colpi del Chaos.
Cosa accadrà domani?
Torniamo ora alla domanda iniziale: cosa accadrà domani?
Il qui e ora è uno strumento terapeutico (F.Perls, La teoria della Gestalt) all’interno della stanza d’analisi per rimanere ancorati al vivo di ciò che sta accadendo nella relazione e per non deragliare verso altro.
Il Chaos che stiamo vivendo toglie l’ancora dal fondo del mare e ci offre almeno due opportunità descritte dagli archetipi che abbiamo scoperto in precedenza: possiamo vivere il presente come una voragine, oppure come uno spazio aperto di libertà, due facce della stessa medaglia.
Cosa accadrà domani? Non lo so. Non ho la bacchetta magica. Tuttavia so che il presente di ognuno di noi si sta frantumando. La terra del qui e ora sta cadendo a pezzi e alla fine del lockdown ci ritroveremo a dover ricostruire il nostro presente, ognuno con i mezzi a propria disposizione.
P.S. L’immagine di Copertina è stata realizzata unicamente per il nostro sito dall’artista Sergio Mezzanotte. Copyright Riservata.
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