Non di solo pane vive l’uomo. Fallacia non sequitur
Non di solo pane vive l’uomo.
Evidentemente Chef Zonfa non è dello stesso parere. Leggiamo le sue parole:
Ho visto che impazzano le ricette patriottiche sui social. Dietro tutto ciò c’è stato sicuramente uno spreco, ma è meglio questo, che usufruire l’un domani dello psicologo. Noi ristoratori non riapriremo subito, ma vi staremo vicino dandovi degli accorgimenti o dei consigli per le ricette.
Lo chef stellato, sulla sua pagina Facebook, ha rinforzato il concetto: fate il pane, fate la pizza: è meglio che andare dallo psicologo.
Queste dichiarazioni mi strappano un sorriso amaro perché, quando si ignorano i fatti psicologici, ciò che si dice ha poco valore. Tuttavia ha una grande importanza per coloro che ti ascoltano, che hanno dovuto ascoltare un messaggio fallace e pericoloso come questo.
Fare il pane e andare dallo psicologo non sono paragonabili. È come dire: se fai gli spaghetti al sugo, poi non devi andare dal cardiologo. Pertanto non è possibile prendere in seria considerazione l’affermazione dello chef stellato, perché contiene una grave fallacia della logica: la non sequitur.
Zonfa sta dicendo che per evitare lo psicologo basta fare il pane in casa, sta mettendo come causa dei malesseri psicologici la panificazione mancata. È ovviamente una fallacia non sequitur, ovvero non esiste una consequenzialità tra le due argomentazioni.
Tuttavia era tempo che volevo aprire una categoria Archetipi e Cibo. Quale migliore occasione?
Il pane come nutrimento
Il primo passo da fare per capire un simbolo è scoprirne l’etimologia. Pane significa nutrire, ovvero stillare goccia a goccia, allattare.
Il pane è madre. Ci allatta, ci nutre come una vera e propria mamma da latte dalla quale prendiamo il necessario per sopravvivere e crescere.
Il pane rappresenta il nutrimento interiore del quale abbiamo costante bisogno
Il pane come simbolo
Allora il Signore disse a Mosè: “Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi.” (Esodo, 16, 4)
Una volta acquisita la conoscenza della coltivazione dei cereali e della tecnica di cottura, il grano è diventato per tutti i popoli l’alimento più importante (Dizionario dei simboli, Garzantine).
Ad esempio in alcuni riti funebri egizi, pane e birra erano gli alimenti tipici dell’aldilà; il pane non tagliato, ma spezzato, come nella mitologia cristiana, sta a simboleggiare lo stare insieme; nella cultura cristiana, la nostra cultura, compare come richiesta di nutrimento nel Padre Nostro.
Il pane è l’alimento principale sulle tavole di quasi tutta la popolazione mondiale. Parlando di cibo, porta con sé una potenza psicologica e simbolica senza eguali.
L’uomo non vive di solo pane
Ma l’uomo, si sa, non vive di solo pane. Questo detto ci permette di passare dal materiale allo psichico. Non si vive di solo pane materiale, ma anche di pane psicologico.
Mangiare il pane psicologico significa nutrirci di ciò che ci accresce: webinar, corsi, libri, seguire delle dirette instagram, vedere film, seguire serie tv, …leggere un articolo su L’Anima Fa Arte, ovviamente. Ognuno ha il suo modo per nutrire l’anima.
Fare il pane psicologico significa invece costruire ciò che ci nutrirà: organizzare corsi, organizzarci per frequentare un corso, comprare un libro, fare spazio interiore per accogliere il nutrimento del pane psicologico, qualsiasi esso sia.
Zonfa ha proiettato sé stesso in tutti noi. Ci ha detto che ciò che lo nutre interiormente è cucinare. Lo credo bene! Fa lo chef. Ma tutti noi non siamo chef, e non tutti siamo nutriti interiormente dalla panificazione.
Conclusioni: non rovesciare il pane
I panettieri che rovesciavano il pane andavano incontro al boia.
Zonfa ha capovolto il pane psicologico e l’ha reso letterale. In sintesi ha fatto una gran confusione. Ci ha detto che essere appagati fuori significa essere appagati dentro.
Tuttavia, caro chef, lo sappiamo molto bene: possiamo essere fisicamente sazi, ma psicologicamente affamati.
La panificazione non lenisce il nostro vuoto interiore. Forse il tuo, ma non il nostro. Hai capovolto il pane commettendo un grave errore di comunicazione.
Pertanto accolgo il tuo errore e correggo la tua frase, forse volevi dire questo: in questa quarantena, per provare a stare bene, fate ciò che vi nutre interiormente.