Fall Into me – Cadi dentro me
Quando il cielo è così blu, le cose cantano se stesse. (Wallace Stevens)
Proprio in quel momento stavo ascoltando questa canzone Fall into me di Alev Lenz. Una cantante che non avrei mai scoperto se non avessi visto il telefilm Black Mirror, del quale prima o poi parleremo. Fall into me è stato lo strumento che mi ha permesso di cadere inaspettatamente verso l’abisso della psiche, proprio quell’abisso popolato da demoni, mostri e pazzia. Ovviamente ti consiglio di ascoltare il brano che è semplicemente una condivisione di un mood, ovvero di uno stato d’animo particolare. Questa emozione è stata talmente forte che mi ha portato ad abbandonare l’articolo che stavo scrivendo, per immergermi completamente in quest’altro.
Non possiamo resistere ad un certo tipo di emozioni. Dobbiamo lasciarci trasportare, ovunque siamo e qualunque cosa stiamo facendo. Pronti? Cuffie alle orecchie e cominciate ad addentrarvi in questo mood musicale…
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Seguimi
I’ll show you the way
Ti mostrerò la via
Out of this blue
Fuori da questo blu
Out of this blue
Fuori da questo blu
Fall into me
Cadi dentro me
And drown inside me
E annega dentro di me
I know you will see
So che cosa vedrai
The beauty of me
La bellezza dentro me
The beauty of me
La bellezza dentro me
Now you see
Ora puoi vedere
All that I can be
Tutto ciò che posso
I know you will see
So che cosa vedrai
The beauty of me
La bellezza dentro me
Tired are your splendid soldiers
Sono stanchi i tuoi splendidi soldati
Tired are they
Sono stanchi
Here they go
Qui loro vanno
Tired are your splendid soldiers
Sono stanchi i tuoi splendidi soldati
Tired are they
Sono stanchi
Here they go
Qui loro vanno
Tired are your splendid soldiers
Sono stanchi i tuoi splendidi soldati
Tired are they
Sono stanchi
Here they go
Qui loro vanno
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Fuori da questo blu è un idioma inglese che significa improvvisamente, inaspettatamente, riferito ad un evento di fronte al quale non possiamo fare nulla. La caduta dentro le profondità della psiche è inaspettata, come la caduta improvvisa di un cielo blu, di fronte alla quale siamo impotenti.
C’era un cielo azzurro, ma sembrava il mare, non coperto da nubi, ma da zolle di terra bruna. Sembrava che le zolle si allontanassero l’una dall’altra e lasciassero scorgere l’acqua azzurra del mare. Quest’acqua era però il cielo azzurro. Improvvisamente dalla destra giungeva, librandosi nell’aria un essere alato… le sue ali erano quelle di un martin pescatore con i loro caratteristici colori. (C. G. Jung, Ricordi, sogni, riflessioni)
Metaforicamente, mi sembra di cadere proprio dentro le profondità psichiche del mondo infero descritto da James Hillman: un mondo fatto di immagini, di mostri, di demoni e di follia. L’anima ci vuole dentro di essa, vuole mostrarci le sue profondità e ci dice… seguimi.
Il mondo infero è un regno di sola psiche, un mondo puramente psichico. Ciò che si incontra là è l’anima(James Hillman, Il sogno e il mondo infero) [Chi è James Hillman? CLICCA QUI PER SCORPIRLO]
Quando qualcuno viene in analisi per la prima volta uso chiedergli Quali sono i demoni che ti hanno condotto qui? C’è sempre un timore reverenziale ad esplorare gli abissi dell’Anima. Lasciandoci però cadere dentro le profondità della psiche scopriremo la bellezza che si cela dentro di essa.
Sono sicuro che si tratti di Psiche perché Psiche è inlocalis, ovvero senza luogo. Non c’è un luogo definito indicato nella canzone ma semplicemente un dentro di me.
Solo quando i nostri splendidi soldati, metafora delle nostre difese psichiche, sono stanchi, possiamo concederci a Psiche e alle sue bellezze. Il mondo di Psiche è ricco di bellezze, ma troppo spesso dimentichiamo di averlo e rimaniamo in superficie.
La Psiche ha un mondo meraviglioso da offrirci, così come ci suggerisce anche l’oracolo di Delfi.
“Ti avverto, chiunque tu sia. Oh, tu che desideri sondare gli arcani della natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il tesoro degli dei. Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’universo degli dei.” (Santuario di Delfi)
Guardando le profondità infere dell’Anima da lontano ci aspettiamo mostri, demoni e pazzia. Tuttavia non basta guardare, bisogna immergersi nella casa di Psiche per osservarli da vicino. Così facendo scopriremo che i mostri non sono come ce li aspettavamo.
Ognuno di noi è portatore di un proprio mostro, un demone, una follia, e sono queste le caratteristiche che ci rendono unici e meravigliosi.
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P.S. Se hai condiviso questa emozione fammelo saper.e nei commenti qui sotto. Grazie!
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Bellissima. La sua potrebbe essere la voce di Psiche, ma anche quella delle Sirene, che erano nello stesso tempo bellissime e mostruose: è nel separare le due cose che si perde l’essenza del monstrum, quella di un prodigio che “mostra”.
Esatto Daniela, ottima osservazione. Io propongo Psiche per la sua caratteristica di essere inlocalis, ovvero senza luogo. Mentre le Sirene hanno un luogo, che è il mare.
Per i Greci le Sirene avevano ali e artigli: https://domodama.files.wordpress.com/2013/04/800px-odysseus_sirens_bm_e440_n2.jpg
Così come quando ci si innamora, si cade dentro l’altro, per cadere più in fondo verso se stessi, nella Psiche e nell’ Anima del mondo.
Un post che ho messo di recente mi è ancora più chiaro:
Io sono l’amore che dura eternamente,
ma perfetto è colui che ha posato il coltello sacrificale accanto
al proprio amore.
Jung – Libro rosso
Grazie! Qui stiamo veramente facendo anima!
Grazie Vera!
Questa categoria è meravigliosa! Leggerò sicuramente con molto piacere altri articoli come questo. Grazie per questo lavoro 🙂
Giada
Grazie mille Giada!